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13/12/19 Gruppofarina

La sfida dell'elettrificazione è già qui

La sfida dell'elettrificazione è già qui

Il nostro AD Giuseppe Farina incontra Il Corriere dello Sport e racconta dello slancio del nostro Gruppo verso l'elettrificazione, infatti stiamo adeguando i nostri servizi ai tempi che cambiano. «Entro gennaio termineremo l'installazione delle nostre colonnine di ricarica veloce, una per ognuna delle nostre sedi. Con un'ora si raggiungono anche 300 km di autonomia e tutti i nostri clienti che acquistano una vettura a zero emissioni potranno venire a ricaricare gratuitamente». Il nostro obiettivo? Incentivare la mobilità pulita ed ecologica, dando la possibilità a chi cerca di stare al passo coi tempi di muoversi in maniera più sostenibile.

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Leggi qui l'articolo integrale pubblicato sul quotidiano sportivo

Vendere automobili, di questi tempi, non è esattamente un esercizio semplice. Per una lunga serie di motivi. E se non è facile vendere ovunque, al sud è ancora più complesso. Ci vogliono determinazione, volontà, idee, serietà, risorse e capacità di investirle bene. A giudicare dai risultati ottenuti, a Giuseppe Farina, 27 anni, ad del Gruppo che porta il suo cognome, queste doti sono parte integrante del suo bagaglio personale. Altrimenti non si gestisce con risultati pratici e sociali tanto evidenti, un’azienda con 250 dipendenti.

Farina, come e quando nasce la realtà che rappresenta?

«Abbiamo cominciato oltre quarant’anni fa, con la prima concessionaria a Caserta. Mio nonno ad un certo punto si è fatto coinvolgere dal mondo dell’automotive e siamo partiti per questo viaggio che ora continuo in prima persona, Soddisfatti e sempre più impegnati in questa bellissima avventura, giunta alla terza generazione»

La Casa con la quale avete avviato il vostro percorso?

«Con la Volvo, un brand con tanta storia ma non facilissimo da gestire, come immaginerete, in un territorio come il nostro. Ma alla fine siamo riusciti a rappresentarlo nel modo giusto e questo ci ha dato la possibilità di allargarci ad altri marchi e prodotti. A oggi distribuiamo 9 marchi (che aumenteranno presto ndr) in dieci sedi diverse tra Napoli, Benevento e Caserta».

Vendere auto però non vi basta, come dimostra la vostra intensa vicinanza con lo sport: perchè?

«Le automobili come lo sport sono tra le grandi passioni di tutti. E questa base comune si intreccia alla voglia di condividere e di coltivare la propria passione: così ci è sembrato doveroso accompagnare le più belle realtà dei territorio dove operiamo. Dalla Juve Caserta, la squadra di basket con la sua storia incredibile, alla partnership con la Vola Alto di volley femminile che gioca in serie A e sta crescendo molto. Poi siamo partner istituzionali del Benevento Calcio con un marchio, appena acquisito, cioè Toyota e siamo al terzo anno da partner istituzionale anche del Napoli Calcio con il brand Opel. I ritorni commerciali c’entrano relativamente, è una vicinanza della nostra azienda composta da 250 persone, cioè 250 tifosi. Ed è bello vivere questo sentimento di comunità, che non conoscevo e che invece mi sta coinvolgendo».

A giudicare dal sito del Gruppo, la parola d’ordine è accoglienza?

«L’acquisto di un’automobile, dopo la casa, è quello più importante per ognuno di noi. E di solito si condivide la scelta con le persone più care. Così ci siamo chiesti come era possibile accogliere tutta la famiglia per metterla in condizione di poter valutare bene le possibilità in tutta comodità e qui è scattata l’idea di creare quest’area riservata, sempre sorvegliata e accompagnata dalle nostre ragazze che lavorano con i bambini. Da qui è venuto lo spunto per riflettere sulla maniera migliore di avvicinarci al nostro cliente».

In effetti, oggi, portare persone in concessionaria e fidelizzarle, sembra un’impresa titanica.

«Questo è un momento particolare e delicato. Stiamo decidendo ogni forma, dettaglio, strumento utile ad aiutare il cliente a usufruire dei nostri servizi. Già dal prossimo anno stravolgeremo gli orari dell’assistenza: saremo aperti in tutte le nostre sedi dalle 7 del mattino alle 19.30 senza stacco pranzo, avendo sempre a disposizione l’auto di cortesia. Chiunque può venire nella fascia oraria che vuole per lasciare la propria vettura in assistenza e in soli 7 minuti avrà quella di cortesia con la quale tornare a casa o lavoro, per poi passare a riprendere la vettura di proprietà una volta terminato il lavoro dei nostri tecnici. E questo vale anche nel caso di attese solo di qualche ora. Ci siamo messi a completa disposizione».

E ora arriva la sfida dell’elettrificazione...

«Entro gennaio termineremo l’installazione delle nostre colonnine di ricarica veloce, una per ognuna delle nostre sedi. Con un’ora si raggiungono anche 300 km di autonomia e tutti i nostri clienti che acquistano una vettura a zero emissioni potranno venire a ricaricare gratuitamente. Lo facciamo per incentivare un qualcosa che oggi non inquina e rende la mobilità pulita. Ci stiamo impegnando a fare la nostra parte anche per condividere gli investimenti di tutti i costruttori».

Quali e quante sono le Case con cui lavorate? «Il prossimo anno sarà un anno bellissimo. Dopo Ford, Opel Citroën, nel 2020 inaugureremo anche il rapporto con DS. Mentre, entro gennaio a Napoli apriremo uno show-room molto bello con Alfa Romeo e Jeep, due marchi iconici dal grande valore tecnico. In questa maniera garantiremo a tutti i nostri clienti una scelta totale. Cambiamenti importanti che rappresentano il completamento del nostro disegno».

Oltre l’elettrico, come pensa di approcciare il futuro della mobilità?

«Bisogna cominciare a prepararsi, avere lo spirito giusto per accompagnare il cambiamento. Fino a ieri la mobilità era fatta dall’acquisto di auto, Ora si è aggiunto il noleggio ma l’evoluzione non si fermerà qui. Ci saranno tantissime formule di mobilità a disposizione delle persone. Lo vediamo già in Europa, purtroppo non ancora da noi, ma arriverà. Mi riferisco alla possibilità di condividere l’auto, di prenderla per strada e lasciarla dove si vuole, abbonamenti anche a brevissimo termine come ha fatto Jeep che con un preavviso di un mese consente di prendere una vettura nuova. C’è bisogno di essere flessibili, di accompagnare il cliente non solo nell’acquisto e nell’assistenza, ma anche nelle sue esigenze che cambiano anche a seconda dalla zona dove si muove. Mi piacerebbe ci fosse uno sforzo particolare da parte delle amministrazioni sull’elettrico e sulle forme di mobilità. Oggi è impensabile consentire l’accesso ai centri storici a delle auto effettivamente inquinanti ma non è che chi guida una vettura di questo tipo si diverte. Se non se ne prende un’altra più “pulita” è perchè non se lo può permettere. Dobbiamo stargli vicino, cerchiamo di dargli alternative, non necessariamente con costi maggiori, ma soluzioni che magari gli consentano di muoversi in maniera più sostenibile»

Crede al car sharing?

«Certo che si, purtroppo non ci crede nessuno a Napoli. Ci sto sbattendo la testa da un anno. Sicuramente non ci preoccupa, anzi la nostra capillarità si presta a fare da riferimento per ogni esigenza. Cambieremo i servizi nei confronti del cliente, ma ci sarà sempre bisogno di qualcuno che offra mobilità. Dobbiamo essere bravi noi ad accompagnare il cambiamento. A rendere flessibile l’organizzazione».
È vero che il vostro show room dell’usato è tra i più grandi d’Italia?

«Sicuramente del meridione. Parliamo di 25.000 metri quadrati coperti, 120.000 scoperti, ci stiamo lavorando da qualche anno, un progetto inaugurato a settembre e c’è ancora tanto da fare. Avremo una pista interna per i test drive sicuri, un’agenzia di pratiche automobilistiche e una assicurativa, una carrozzeria h24, assistenza stradale, insomma un grande casa dove ogni automobilista sappia dove andare per qualsiasi problema...».

Buon lavoro.

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